Previsione di sostenibilità #2: Durabilità e rapporto qualità-prezzo
‘Slow’, di solito, non è considerato un termine positivo nel mondo della moda e del retail. Tuttavia, l’idea di rallentare e prendere decisioni d’acquisto più ponderate e a favore di articoli più durevoli e sostenibili è di grande attualità per brand e consumatori.
Dall’inizio degli anni ’90, le mutevoli dinamiche dell’industria della moda hanno generato un atteggiamento ‘usa e getta’ nei confronti dell’abbigliamento, costringendo i retailer a dare priorità a bassi costi, flessibilità nel design e a velocizzare l’immissione dei prodotti sul mercato per mantenere una posizione profittevole in un mercato sempre più esigente. Ma questa modalità di avanzamento rapido nel nuovo millennio ed eventi come il devastante crollo, nel 2013, della fabbrica Rana Plaza hanno rivelato al mondo intero il vero costo del fast fashion e la realtà di una manodopera a basso costo sottoposta a condizioni di lavoro pericolose, il tutto finalizzato unicamente al profitto.
Molte persone hanno iniziato a riconsiderare l’idea di acquistare capi fast fashion a buon mercato e questo non solo per via delle pratiche di produzione non etiche, ma anche perché, a causa della produzione di bassa qualità, questi capi finivano per essere indossati solo un paio di volte prima di venire scartati e, spesso, finire in discarica.
Tornando ai giorni nostri, con il COVID-19 che ha portato le persone a riconsiderare il proprio guardaroba e le proprie abitudini di acquisto in generale, sempre più consumatori stanno attivamente effettuando acquisti privilegiando la qualità rispetto alla quantità e investendo in prodotti che dureranno nel tempo. Piuttosto che acquistare più versioni a buon mercato e sostituibili dello stesso prodotto, sono disposte a pagare di più per materiali durevoli e affidabili, e cercano buona qualità e riparabilità dei prodotti. Anche se l’investimento iniziale è maggiore, cambiare le abitudini di acquisto in questo modo probabilmente finirà, nel complesso, col far risparmiare denaro.
Ma, visto che ridurre i consumi significa ridurre le vendite, questa sembra una notizia allarmante per brand e retailer, giusto? No, fortunatamente, non è così. I clienti che stanno adottando questa tendenza continuano ad acquistare prodotti – ma la filosofia Slow influenzerà il modo in cui pensano, sviluppano e acquistano. La chiave del successo consiste nel comprendere cosa vogliono questi clienti e come soddisfare i loro desideri.
È evidente che i clienti possono essere più disposti a pagare un prezzo più alto se sanno che un prodotto durerà. Ma i brand hanno bisogno di dati accurati e in tempo reale per capire quali siano i prodotti che vendono bene e quale sia il prezzo giusto per ogni SKU/canale. Devono inoltre essere in grado di prevedere in anticipo le fluttuazioni dei costi sulla base di modifiche del prodotto quali il colore, il materiale, il paese di origine e il packaging e, allo stesso tempo, di reperire attivamente materiali durevoli ed essere trasparenti sui rapporti con i fornitori, al fine di rispondere alle elevate aspettative dei consumatori.
Le soluzioni di trasformazione digitale potenziano le aziende grazie a sofisticate funzionalità di reporting e merchandise planning che aiutano i brand a prevedere con sicurezza il probabile successo di un prodotto, sulla base dei dati delle stagioni precedenti, e a rispondere intuitivamente alle turbative del mercato. Ciò si traduce in meno sprechi, un più rigoroso controllo sui margini e in un approccio alla pianificazione delle collezioni più consapevole e coerente.
Con una robusta struttura portante digitale e connessa, i brand possono creare un dialogo aperto con i consumatori, reperire materiali durevoli in modo più economico e innovare prodotti progettati per una lunga durata.
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